La spalla è un’articolazione importante del nostro organismo, che ci permette di effettuare molti movimenti sia nella vita quotidiana sia nello sport.
La lussazione della spalla può incidere pesantemente nella qualità di vita e nella carriera di un atleta. È fondamentale, quindi, curare adeguatamente il trauma con un percorso di riabilitazione alla spalla personalizzato e gestito da un fisioterapista professionista.
In quest’articolo vediamo cos’è la lussazione alla spalla, quali sono i sintomi e le cause e come procedere alla cura del trauma tramite la riabilitazione per la lussazione alla spalla. Iniziamo!
Che cos’è una lussazione alla spalla?
L’articolazione della spalla è la più mobile e instabile del corpo umano. È costituta da 5 articolazioni, compresa la scapolo-omerale (o gleno-omerale), ovvero quella interessata al rischio di lussazione.
Le ossa coinvolte da questa articolazione sono omero e scapola, in particolare la testa dell’omero con la cavità glenoidea della scapola. Tra omero e scapola la superficie di contatto è minima.
La stabilità dell’articolazione scapolo-omerale viene assicurata da:
- Capsula articolare;
- Complesso muscolo-tendineo (cuffia dei rotatori e muscolo deltoide)
- Tre legamenti gleno-omerali (superiore, medio ed inferiore)
- Legamento coraco-omerale.
L’articolazione scapolo-omerale si occupa dei principali movimenti della spalla: rotazione, flessione-estensione, abduzione-adduzione.
Quando avviene la lussazione
La lussazione è un dislocamento delle superficie articolari, la perdita totale del rapporto tra due o più capi articolari.
Nel caso della spalla si parla di lussazione quando la testa dell’omero scivola fuori dalla cavità glenoidea, senza ritornarci spontaneamente.
La lussazione della spalla si distingue a seconda della posizione che assume la testa dell’omero:
- Lussazione anteriore: l’omero si sposta davanti alla scapola;
- Lussazione posteriore: l’omero si sposta dietro la scapola.
Quali sono le cause di una lussazione della spalla?
Ogni trauma diretto o indiretto sulla spalla può portare a una lussazione di spalla. Maggiore è la violenza, maggiori saranno i danni.
Gli eventi più frequenti sono:
- Caduta con appoggio su braccio in extrarotazione (ovvero quando con il braccio cerchi di proteggere il corpo durante la caduta);
- Movimento improvviso di rotazione di spalla con braccio alto sopra la testa (ad esempio in sport come il baseball durante il lancio della palla);
- Trattenuta del braccio da dietro con movimento di extrarotazione (come accade nel calcio);
- Contatto diretto della spalla contro un ostacolo.
Quali sono i sintomi della lussazione?
La lussazione della spalla è un infortunio doloroso. Si riconosce da alcuni segnali:
- Dolore acuto in tutta la regione della spalla;
- Deficit funzionale della spalla, che impedisce di compiere movimenti;
- Esame visivo: la lussazione si riconosce dall’evidente mal posizionamento della testa dell’omero, soprattutto nelle lussazioni anteriori. Nei casi peggiori la lussazione è esposta, cioè l’omero è uscito anche dallo strato epidermico.
Come si cura una lussazione della spalla?
Dopo la lussazione, la spalla deve essere tempestivamente riposizionata da personale specializzato. Fondamentale è effettuare accertamenti diagnostici e una visita ortopedica.
Si procede poi con il trattamento di riabilitazione, che deve essere valutato prendendo in considerazione alcuni fattori:
- Età del paziente;
- Entità del trauma;
- Tipo di lussazione;
- Se si tratta del primo episodio di lussazione o è una recidiva;
- Storia clinica (compresa l’eventuale attività sportiva praticata).
In linea generale il trattamento consigliato è il trattamento conservativo, riabilitativo – fisioterapico, che se ben eseguito risulta risolutivo.
Se il trauma e l’instabilità della spalla sono importanti, se ci sono state più recidive o se il trattamento conservativo non ha portato al recupero si valuta l’intervento chirurgico di stabilizzazione.
Riabilitazione dopo una lussazione di spalla: obiettivi, tempi, esercizi
Dopo la lussazione la riabilitazione è determinante: la spalla è un arto fondamentale per la libertà di movimento, la postura e la stabilità. Una giusta fisioterapia, inoltre, riduce il rischio di recidive.
Per ottenere una guarigione ottimale dei tessuti la riabilitazione per la spalla lussata deve essere affrontata con costanza e gradualità.
Per i miei pazienti programmo un percorso fisioterapico personalizzato sulle loro esigenze e capacità personali; come abbiamo visto la cura per la lussazione deve tenere conto di fattori come la storia clinica del paziente e l’entità del trauma.
Gli obiettivi del recupero in caso di spalla lussata sono:
- Una volta rimosso il tutore, l’obiettivo primario è il recupero dell’articolarità, ponendo particolare attenzione al miglioramento della rotazione esterna.
- Secondo obiettivo è il ripristino della forza e della resistenza muscolare, in particolare dei muscoli stabilizzatori (cuffia dei rotatori e muscoli scapolari).
- Terzo obiettivo è il miglioramento del controllo dell’articolazione e, nel caso di sportivi professionisti e/o amatoriali, del gesto sportivo.
Tempi di recupero
Per la lussazione alla spalla il tempo di recupero varia a seconda del paziente. Indicativamente impegna dai 3 ai 6 mesi di tempo.
Il problema principale è rappresentato dalle possibili recidive, perciò il lavoro fisioterapico deve essere strutturato in modo che, oltre alla guarigione, si riesca anche a prevenire una nuova lussazione.
Gli esercizi per il recupero della spalla
La prima fase del percorso di fisioterapia prevede una mobilizzazione passiva dell’articolazione da parte del fisioterapista; successivamente si procede con lo svolgimento attivo da parte del paziente di esercizi mirati, sempre sotto la guida del fisioterapista.
Nella fase attiva si procede con esercizi di rinforzo, stabilizzazione e miglioramento della mobilità. Questi esercizi mirati e graduali consentono di ritrovare la mobilità della spalla e ad aumentare la forza muscolare.
Nel percorso di fisioterapia che svolgo con i miei pazienti solitamente faccio svolgere esercizi:
- Di rinforzo statico, che fanno lavorare i muscoli senza muovere la spalla, ad esempio rinforzo dei flessori e degli estensori della spalla.
- Per la mobilità della spalla: per la flessione, l’estensione, la rotazione interna della spalla.
- Per stabilizzare la scapola.
- Di rinforzo con gli elastici per il rinforzo dei rotatori esterni e interni e degli estensori.

Professionista specializzato in fisioterapia muscolo-scheletrica e riabilitazione sportiva
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